Osservatorio edilizia: bene ma con frenate in vista
ANCE L'Aquila
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19/03/2025
Osservatorio edilizia: bene ma con frenate in vista

Il settore delle costruzioni guarda ai dati del 2024 e incrocia le dita. L’andamento tiene, cresce persino rispetto all’anno precedente, ma nel secondo semestre inizia una lieve discesa che, in mancanza di interventi, potrebbe rendersi costante, visto l’esaurirsi imminente delle misure a favore del settore. Stando ai numeri dell’ANCE nazionale, l’anno da poco concluso riporta una flessione tendenziale degli investimenti in costruzioni del -5,3% rispetto al precedente. Dopo il triennio d’oro 2021-2023 è il primo segno negativo, non ancora preoccupante ma è pur sempre una frenata da tenere sotto osservazione. Il settore può ancora contare sul driver delle opere pubbliche e PNRR che fanno segnare un +21% mentre nell’ambito del residenziale la componente manutenzione straordinaria risulta calata del 22%, per la cancellazione del super bonus 110%; in discesa anche la nuova edilizia abitativa con -5,2%. Numeri che si riflettono negativamente sul PIL fermo ad un +0,5% nel quarto trimestre, dimezzato rispetto alle previsioni. L’edilizia regionale in Abruzzo se la passa meglio nel 2024. I numeri delle casse edili, dove afferiscono massa salari, operai e imprese attive, mostrano una crescita, seppure ad un ritmo minore del 2023. Anche in questa dimensione statistica è evidente però la flessione del secondo semestre e, raffrontando lo stesso periodo, una forbice più stretta rispetto ai dati nazionali, secondo fonte CNCE, la Commissione nazionale paritetica per le Casse Edili. Si conferma comunque un trend positivo, con investimenti ancora molto alti. Incide ancora il lavoro che si sta facendo sulle due ricostruzioni post sismiche e gli interventi finanziati dal Fondo Complementare riguardanti opere per il rilancio economico e sociale. L’Abruzzo è inoltre una delle regioni a maggior utilizzo della misura del super bonus 110%: se la media nazionale si ferma al 5,8% l’Abruzzo segna un 6,4% degli edifici interessati dai benefici fiscali. Sulle opere del PNRR l’Abruzzo è in linea con il Paese al 38% dei cantieri aperti rispetto alle gare da effettuare. Siamo più indietro rispetto al Nord 42% e al Centro 40%. Ma il sud risente di lavori di importo elevato che hanno una gestazione più lunga ma che fanno prevedere un incremento importante nel 2025 a seguito dell’intervento su alcuni ostacoli come la mancanza di liquidità dei soggetti attuatori e la farraginosità dei controlli, problemi affrontati col Decreto MEF del 7 dicembre scorso. Il Presidente di ANCE Abruzzo Enrico Ricci commentando i numeri si mostra ottimista sull’immediato: “L’edilizia nella nostra regione è un settore che risente positivamente dell’opera del post sisma che ha ancora margini sulla ricostruzione 2016 e sulla ricostruzione pubblica del 2009 non ancora pienamente compiuta. Il super bonus, pur interrotto, continua ad estendere i suoi effetti positivi e il PNRR darà lavoro per tutto il 2026, ma l’orizzonte si fa più vicino e non si sente ancora parlare di programmazione futura per l’edilizia e per l’immediato – continua Ricci – resta da concludere l’aggiornamento del prezzario unico del Cratere, fermo al 2022 e il costo parametrico delle opere di ricostruzione. Per mantenere i livelli di crescita attuale e contrastare i segnali di frenata occorre imprimere una accelerazione alla messa a terra dei lavori finanziati dal programma FSC che rappresentano un’importante opportunità per gli anni a venire. Il dopo pandemia ha dato a tutti la dimostrazione plastica che se cresce l’edilizia cresce il Paese.